Premesse.
La ricerca degli ultimi anni ha rivelato che l’ictus ischemico nei pazienti giovani è legato a fattori di rischio tradizionali di tipo vascolare. Uno studio caso-controllo condotto su scala nazionale in Germania ha identificato 4 fattori di rischio tradizionali che hanno contribuito maggiormente all'insorgenza precoce dell'ictus ischemico giovanile. La scarsa attività fisica e l'ipertensione arteriosa sono risultate le cause più fortemente associate all'insorgenza precoce dell'ictus ischemico, seguite dal fumo e dal consumo episodico di alcolici. Altri studi hanno riscontrato un'associazione tra l'emicrania con aura, il consumo pesante di alcolici.
Tuttavia, rimane un sottogruppo di pazienti con ictus ischemico ad insorgenza precoce la cui causa rimane non completamente definita.
Lo stress potrebbe essere uno dei fattori da mettere in relazione con l’insorgenza di ictus ischemico nei tempi moderni, soprattutto tra i più giovani, a causa delle crescenti richieste e pressioni associate al lavoro, tra cui orari prolungati, insicurezza del lavoro e aspettative elevate. Inoltre, anche le questioni familiari e gli oneri finanziari possono contribuire in modo significativo allo stress cronico. Di conseguenza, la relazione tra stress auto-percepito e ictus ischemico in giovane età ha acquisito un crescente interesse scientifico. In uno studio svedese, lo stress psicologico persistente auto-percepito è stato associato a un rischio aumentato di 3,5 volte di ictus ischemico nei pazienti di età compresa tra 18 e 69 anni.
Titolo dello studio originale.
Kutal S. et al. Association between Self-Perceived Stress and Cryptogenic Ischemic Stroke in Young Adults. A Case-Control Study. Neurology 2025;104: e213369. doi:10.1212/WNL.0000000000213369
Riassunto dello studio.
Sono stati inclusi pazienti giovani di età compresa tra i 18 e i 49 anni con ictus ischemico di origine sconosciuta di primo riscontro e un gruppo di soggetti di controllo senza ictus, paragonabili per sesso ed età, provenienti da 19 centri europei.
Lo stress auto-percepito è stato valutato utilizzando una versione modificata di un questionario che da molti anni viene utilizzato per quantificare lo stress, la Perceived Stress Scale (PSS). Ai soggetti colpiti da ictus è stato chiesto, dopo l'ictus, di registrare i livelli di stress nel mese precedente all'ictus. Ai partecipanti sono state poste 10 domande, come ad esempio, “Nell'ultimo mese, quanto spesso ha sentito di non essere in grado di controllare le cose importanti della sua vita?”. I punteggi per ogni domanda variavano da zero a quattro, con quattro che significava “molto spesso”. Un punteggio totale da 0 a 13 rappresentava uno stress basso; da 14 a 26, uno stress moderato; e da 27 a 40, uno stress elevato. Per valutare l'associazione indipendente tra stress auto-percepito e ictus ischemico di origine sconosciuta è stata utilizzata la regressione logistica condizionale correggendo per età, livello di istruzione, fattori di rischio tradizionali (ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari, diabete mellito, forte consumo di alcol, fumo, obesità, dieta, depressione e inattività fisica) ed emicrania con aura.
Complessivamente sono stati inclusi 426 pazienti (età mediana 41 anni; 47,7% donne) e 426 soggetti di controllo senza ictus. I pazienti erano più spesso almeno moderatamente stressati rispetto ai controlli (46,2% vs 33,3%, p < 0,001). Nell'intera popolazione dello studio, uno stress auto-percepito più elevato è stato associato in modo indipendente all’ictus ischemico di origine sconosciuta: odds ratio (OR) aggiustato 1,04 per punto di aumento; 95% CI 1,01-1,07. L'analisi del punteggio PSS categorico ha mostrato un'associazione indipendente tra stress moderato e ictus ischemico di origine sconosciuta (OR 1,47; 95% CI 1,00-2,14), ma non con lo stress elevato (2,62; 0,81-8,45). Nell'analisi specifica per sesso, lo stress più elevato era associato all’ictus ischemico di origine sconosciuta nelle donne (1,06; 1,02-1,11), ma non negli uomini (1,02; 0,97-1,07). Parimenti, lo stress moderato era associato all’ictus ischemico di origine sconosciuta nelle donne (1,78; 1,07-2,96), ma non negli uomini (1,06; 0,58-1,96). Se stratificato per età, lo stress più elevato era significativamente associato all’ictus ischemico di origine sconosciuta solo nei pazienti di età compresa tra 18 e 39 anni (1,06; 1,00-1,11).
Quali sono le implicazioni dello studio.
Secondo questo studio pubblicato recentemente su Neurology, la rivista medica dell'American Academy of Neurology alcune persone che vivono in condizioni di stress cronico hanno un rischio maggiore di sviluppare un ictus ischemico. L'ictus ischemico si verifica quando il flusso sanguigno si blocca in una parte del cervello. Può causare debolezza, difficoltà a parlare, problemi alla vista o addirittura la morte.
Lo studio ha preso in esame giovani adulti e ha trovato un'associazione tra stress e ictus, senza cause note, nelle donne partecipanti, ma non negli uomini. Questo studio non prova che lo stress causi l'ictus, ma mostra un'associazione.
Dopo aver aggiustato per i fattori che potrebbero influenzare il rischio di ictus, come il livello di istruzione, l'uso di alcol e la pressione sanguigna, i ricercatori hanno scoperto che per le partecipanti di sesso femminile, lo stress moderato era associato a un aumento del rischio di ictus del 78% e lo stress elevato era associato a un aumento del rischio del 6%. I ricercatori non hanno trovato un legame tra stress e ictus nei partecipanti di sesso maschile.
Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche per capire perché le donne che si sentono stressate, ma non gli uomini, possono avere un rischio maggiore di ictus e perché il rischio di ictus nelle donne era più alto per lo stress moderato rispetto a quello elevato, questo studio è molto importante per i seguenti motivi:
1. rileva un legame tra stress, tradizionalmente confinato nell’ambito del disagio psicologico, e malattie neurovascolari con base “organica”;
2. sottolinea che lo stress deve essere considerato un fattore di rischio neuro-vascolare come l’ipertensione arteriosa, l’ipercolesterolemia e il diabete mellito;
3. lo stress non deve essere sottovalutato ma trattato adeguatamente quando presente e devono essere messe in atto strategie per prevenirlo, così come si fa per l’obesità, ipertensione ecc.
Fonte The American Academy of Neurology 2025